Una settimana in più di scuola per dedicarsi a Creatività e Arteterapia
In questi giorni abbiamo visto e sentito mettere all’indice un’intera generazione per colpa di alcuni singoli che sembrano vivere unicamente al fine di farsi notare e aumentare i propri follower, anche se questo comporta rischi per il prossimo, come è purtroppo successo nell’incidente di Roma. La narrazione che sempre più spesso viene fatta dei giovani da parte dei media non corrisponde però a ciò che vediamo quotidianamente nelle nostre aule, né tantomeno a ciò che abbiamo visto la scorsa settimana.
Dal 12 al 17 giugno, infatti, 17 allievi della classe 4^A del Liceo Artistico “Pinot Gallizio” (indirizzo Figurativo) hanno scelto di continuare scuola per partecipare ad un progetto di 30 ore su “Creatività e Arteterapia”, tenuto dalla prof.ssa Marina Pepino e supportato dalla prof.ssa Giulia Ferrero, rispettivamente docenti di discipline plastiche e di lettere del liceo.
Il progetto – che rientra tra i progetti PON FSE, finanziati all’Istituto (avviso pubblico n. 33956 del 18/05/2022) - ha avuto come obiettivi sia l’accrescere le competenze tecnico-pratiche degli alunni sia il portarli, attraverso varie esperienze significative a livello sociale e umano, alla comprensione della funzione terapeutica dell’opera d’arte. I ragazzi, in un clima di totale scoperta, hanno quindi avuto modo di incontrare diverse arti e il loro potere di cura.
Gli studenti hanno sperimentato in prima persona esercizi di Arteterapia che la prof.ssa Pepino ha ideato in anni di corsi rivolti a persone di varie età nonché nella sua esperienza di arte-terapeuta presso l’ex Ospedale Psichiatrico di Racconigi. Hanno inoltre approfondito il rapporto di alcuni artisti del secondo Novecento con la scultura, sia attraverso attività in laboratorio sia grazie alla visita alla mostra “Viaggio al termine della statuaria”, presso la GAM di Torino.
Il progetto non si è però limitato alle arti con cui i ragazzi già avevano più dimestichezza, come la pittura e la scultura, ma ne ha incluse anche altre, come la musica e la poesia. In particolare, la musica è stata di ispirazione per alcuni quadri realizzati e al centro dell’incontro con Simona Colonna, voce e violoncello. La poesia è invece stata il fulcro di altri tre momenti: la lezione del prof. Francesco Occhetto, incentrata sulle figure di Marina Cvetaeva, Alda Merini e Forugh Farrokhzad (che Occhetto ha recentemente tradotto con Faezeh Mardani in “Tutto il mio essere è un canto”, Edizioni Lindau); la realizzazione da parte di ogni studente di una formella in creta a partire da una poesia a scelta; l’incontro “La cura delle parole” con la poeta Livia Chandra Candiani, organizzato sabato scorso in Fondazione Ferrero dal collettivo “Gli amici del Bro”.
Quest’ultimo incontro ha chiuso nel migliore dei modi il progetto, permettendo ai ragazzi di conoscere – in una delle sempre più rare uscite di Chandra Candiani – non solo un’importante voce poetica, ma una persona da prendere a modello per la rara e straordinaria semplicità, la purezza e l’attenzione al prossimo.
.